Il centrocampista del Sassuolo Davide Frattesi descrive il suo primo incontro col suo idolo e le ambizioni della sua squadra.
Tuttosport ha intervistato Davide Frattesi alla viglia di Sassuolo-Juventus. “La prima cosa che mi viene in mente è il mio gol allo Stadium nel match d’andata. Poi penso a mio nonno Carmine, che era uno sfegatato tifoso juventino. Mia nonna Stefania da anni mi faceva i collage con le foto mie e quelle di Marchisio, dicendomi ‘Sei uguale a lui!’. In una delle mie prima convocazioni in prima squadra con la Roma, in un match contro la Juventus, andai a scaldarmi e c’era anche Claudio”.
“Era l’idolo di una vita, forse più di mia nonna che mio: gli chiesi la maglia. Me la promise a fine partita e me la dette. Io poi non sapevo cosa fare. Pensai: ‘Della mia che se ne fa?’. Invece me la chiese. È stata una grande emozione: persone di quello spessore umano, nel calcio, si incontrano raramente. Dobbiamo provare a vincere per cancellare la brutta sconfitta contro il Cagliari, perché partite come quelle ti tagliano le ali. La nostra stagione è positiva, ma guardando la classifica qualche rammarico possiamo averlo. Se avessimo avuto sempre le stesse motivazioni avute contro le grandi avremmo avuto 6/7 punti in più in classifica. Non lotteremmo per lo scudetto, certo, ma avremmo potuto giocarci l’Europa“.
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